Yoga e Poesia
Yoga e Poesia . Di Bani Kiran Kaur
Perché un Centro Yoga dovrebbe scrivere di letteratura e poesia? Perché no?
Lo Yoga è unione tra finito e infinito, tra umano e spirituale e la letteratura, come la poesia, non fa altro che indagare, attraverso la parola, il mistero profondo e incredibile della vita e del suo significato.
Siamo Uno.
Questo è il filo conduttore, la trama che unisce tutti coloro che in un modo o nell’altro si sono tuffati nel mare di questo mistero e hanno cercato di dare un senso alla nascita, alla vita e alla morte.
Scriveva Giuseppe Ungaretti:
poesia
è il mondo l’umanità
la propria vita
fioriti dalla parola
la limpida meraviglia
di un delirante fermento
Quando trovo
in questo mio silenzio
una parola
scavata è nella mia vita
come un abisso.
L’umanità, la vita, il silenzio scavato nella meraviglia, il gioco infinito tra finzione e realtà, maschera e autenticità, tutto è un ascolto profondo in cui l’uomo si sofferma a indagare o a cercare di comprendere; lo Yoga ci mostra un cammino, il poeta ci dona un’intuizione, lo scrittore ci insegna a leggere tra le righe, il filosofo coglie un legame e il matematico, lo scienziato riconoscono nel caos un ordine possibile.
Potere della Parola
Yoga e Poesia
Inoltre lo Yoga e la poesia (e più in generale la letteratura) hanno in comune il potere della parola; per lo Yoga la parola si esprime nei Mantra e nel caso del Kundalini Yoga anche attraverso la Shabad Guru (articolo di approfondimento dei Mantra e della Shabad Guru).
Concludo con questa poesia di Palazzeschi:
Sono forse un poeta?
No certo.
Non scrive che una parola ben strana,
la penna dell’anima mia:
“follia”.
Son dunque un pittore?
Neanche.
Non ha che un colore
la tavolozza dell’anima mia:
“malinconia”
Un musico, allora?
Nemmeno.
Non c’è che una nota
nella tastiera dell’anima mia:
“nostalgia”.
Son dunque…che cosa?
Io metto una lente
davanti al mio cuore
per farlo vedere alla gente.
Chi sono?
Il saltimbanco dell’anima mia.
Da un lato la città, l’umanità chiassosa e volgare, borghese e ottusa, dall’altro lato il diseredato, l’esiliato, che vive incompreso perché il suo regno non è di questo mondo.
La sua superiorità è solo nel suo sguardo, un’indimenticabile luce che sconvolge chi la vede e getta attorno a sé inquietudine e ansietà. L’artista vive al di là delle coordinate spazio-temporali perché l’arte è immortale e non sa cosa sia il principio o la fine.
L’ispirazione non conosce spazio né tempo e appartiene al mondo dell’invisibile. Quanto più un popolo è profondo, tanto più il suo Dio è invisibile […]. Noi miniature di Dio creiamo miniature del mondo. In principio era la Parola.
Poeti si deve essere in ogni arte. Non ho mai conosciuto un poeta o un artista che, nella sua apostasia, non fosse più religioso di qualsiasi credente cittadino.
Nessun Uomo È Un’Isola
La generosità è un atto nobile della nostra anima che nella semplicità del darsi senza condizione ritrova la sua più vera dimora: quella dell’altro, quella di un altro corpo che non sono io. Nell’atto di darsi l’anima si eleva perché riscopre l’unicità nella diversità e la diversità nell’unicità.
Bene Vs Male – Le Due Polarità Dell’Animo Umano
Vi sono nella letteratura mondiale figure e personaggi di tale grandezza da sfuggire quasi al controllo del loro creatore, tanto da “poter divenire, per mezzo suo, strumenti dello spirito universale”.